6 luglio: Mojave Desert National Preserve - Echo Bay (Lake Mead)
Come detto ieri, ecco l'ingresso del mio super attico a un milione di stelle: il grande cartello di ingresso al parco, dietro alq uale ho piazzato la macchina... fatto sta che verso le 5 mi alzo e mi gusto l'alba e le luci del mattino che riprendono il dominio del paesaggio.
"Deserto o non deserto per oggi?"
che domande "Certo che deserto!"...
che domande "Certo che deserto!"...
ma prima ho un conto in sospeso con la curiosità: ci son già passato davanti e ho letto la stessa domanda da altra gente che ci è passata davanti: "dove porta una strada che si chiama Zzyzx Road?"
Un bel tratto di strada, facile, porta ad un Centro Studi del Deserto nel bel cuore del nulla, una bella oasi verdeggiante con fontane e palme, un piccolo percorso guidato che spiega le varie fasi della colonizzazione in questa zona, dai primi pionieri agli avamposti militari; niente di trascendentale, ma un angolo molto bello se si ha mezz'oretta da investire...
se si vuole vedere il verde prosperare nel deserto...
o per imparare che anche qua si può trovare la vita - nello specifico "Bighorn sheeps" (la Pecora delle Montagne Rocciose) - a prosperare tra rocce e cactus!
Il panorama generalmente è comunque lo steso dei dintorni: ti prosciuga la gola solo a guardarlo!
Il viaggio oramai è agli sgoccioli, ma ho ancora qualche punto segnato come "must do" ed uno di questi è scendere sotto al deserto nel cuore della terra; in una zona di ex vulcani (strano eh?) a qualche miglio di sterrato dalla strada principale, perdendomi nel vuoto del paesaggio che mi circonda ci sono delle piccole grotte create dalla lava, Lava Tube, la strada non è segnata ma stando a quelle poche info trovate devo seguire una strada laterale; trovo una strada laterale e mi ci inoltro per un bel pezzo, parcheggio in uno slargo e mi avvio lungo un sentierino che si snoda sul fianco d un cono lavico...
sorpasso comunque questa bella montagnola dalle sfumature nere e rosse senza trovare alcuna traccia di altre impronte, di cartelli o di chissà che cosa; semplicemente il sentiero continua in mezzo al nulla e - soprattutto - sotto al sole cocente della tarda mattinata...
Decido di tornarmene indietro, tra una cosa e l'altra sarò stato a zonzo un paio di ore ed il caldo inizia a fare la differenza, così ritorno all'auto bighellonando qua e là sul percorso del ritorno!
Decido di tornarmene indietro, tra una cosa e l'altra sarò stato a zonzo un paio di ore ed il caldo inizia a fare la differenza, così ritorno all'auto bighellonando qua e là sul percorso del ritorno!
Raggiunta da capo la strada principale non mi arrendo e facendo su e giù trovo un'altra strada sterrata che si dirama dalla Kelbaker Road, 5 miglia di sabbia, ghiaia, spine, fattorie momentaneamente abbandonate e bivi con sentierini minori e trovo un cartello "Lava Tube", automaticamente la radio nella mia testa si accende e spara a palla musica assordante, è l'impeto del Rock 'n' Roll che si accompagna all'adrenalina ed alla contentezza di aver trovato quel che cercavo (molto più facile di quanto possa sembrare eh!) così procedo dritto fino ad un piccolo parcheggio dove trovo un'altra auto parcheggiata con una donna e due bimbetti che armeggiavano da soli.
Saluto e chiedo se erano in procinto di fare il trail a loro volta e la donna mi dice che il marito è andato a vedere com'è così mi armo e mi avvio a mia volta: lo trovo a metà della salita su una collinetta, non ha dietro una luce e stava tornando indietro quando gli ho detto che io l'avevo e che potevamo andare assieme: ad un certo punto svolta di lato e camminando un altro po' ecco il segno che attendevo da lontano, una scaletta di metallo nel bel mezzo del nulla (fare attenzione che non è facilissimo da trovare)...
Saluto e chiedo se erano in procinto di fare il trail a loro volta e la donna mi dice che il marito è andato a vedere com'è così mi armo e mi avvio a mia volta: lo trovo a metà della salita su una collinetta, non ha dietro una luce e stava tornando indietro quando gli ho detto che io l'avevo e che potevamo andare assieme: ad un certo punto svolta di lato e camminando un altro po' ecco il segno che attendevo da lontano, una scaletta di metallo nel bel mezzo del nulla (fare attenzione che non è facilissimo da trovare)...
una volta giù dalla scala basta solo farsi strada tra queste rocce come rasoi fino ad arrivare al loro termine, una parete buia che si chiude ad imbuto verso il basso: se non si sapesse che c'è qualche cosa dietro ci sarebbe da girarsi e tornarsene in superficie, ma basta far luce per vedere un piccolo passaggio, inginocchiarsi e fare attenzione ad avere un minimo di respiro perchè una volta attraversato quel piccolo varco...
si può restare a bocca aperta!
La Natura riesce a fare senza troppi problemi quello che tanti uomini non riescono neanche ad immaginarsi: una piccola cattedrale, fresca ed a suo modo ospitale, ad una manciata scarsa di metri sotto ad uno dei deserti pià caldi ed inospitali del pianeta...
La Natura riesce a fare senza troppi problemi quello che tanti uomini non riescono neanche ad immaginarsi: una piccola cattedrale, fresca ed a suo modo ospitale, ad una manciata scarsa di metri sotto ad uno dei deserti pià caldi ed inospitali del pianeta...
Sia io che l'altro ragazzo restiamo qualche minuto quasi senza saper che cosa dire se non "wow" e cose del genere, poi con l'aiuto di un po' di sabbia faccio sì che questi coni di luce prendano consistenza e da lì il divertimento puro di essere in un posto sperduto a godersi le bellezze del mondo; lui decide di andare a chiamare la moglie ed i figli ed io resto da solo a spremere le batterie della macchina fotografica e del cellulare finchè a mia volta conosco a memoria ogni angolino di questo piccolo paradiso incastonato nella roccia...
Quando arrivano saluto e presa tutta la mia attrezzatura lascio che si gustino a loro volta nella loro tranquillità il posto, veramente uno degli angoli più spettacolari e che mi ricordi e con il sorrisone da ebete sulle labbra mi avvio di ritorno verso la macchina!
raggiunta la macchina la strada va a ritroso, come stessi riavvolgendo il nastro di questo viaggio ecco di nuovo la stazione di servizio abbandonata di Cima ed il mio amico treno abbandonato con cui mi son divertito la notte scorsa...
e da qui la lunga e trafficata lingua d'asfalto che si protende in direzione di Las Vegas...
Una sosta a Primm (una piccola imitazione di Vegas) per una bevanda fredda ed uno spuntino al volo e quindi la destinazione torna ad essere Sin City con le sue torri che si ergono nel panorama del deserto mano a mano che ti avvicini; la mia meta è però Hendersson, ho un estremo bisogno non dico tanto di farmi una doccia (quella oramai non la conto più neanche), ma non ho più niente da mettermi addosso così una sosta in una delle mie amate Laundromatic la DEVO fare!
Una sosta a Primm (una piccola imitazione di Vegas) per una bevanda fredda ed uno spuntino al volo e quindi la destinazione torna ad essere Sin City con le sue torri che si ergono nel panorama del deserto mano a mano che ti avvicini; la mia meta è però Hendersson, ho un estremo bisogno non dico tanto di farmi una doccia (quella oramai non la conto più neanche), ma non ho più niente da mettermi addosso così una sosta in una delle mie amate Laundromatic la DEVO fare!
Rimessomi minimamente in quadro con il vestiario è oramai quasi buio e da qui ho una bella visione di Las Vegas dall'alto, la strada purtroppo è a 3 corsie da una parte e dall'altra e devo faticare per trovare le giuste visuali e soprattutto gli angoli appropriati per fermarmi e godermi un po' questo panorama; anche il solo veder tutte le luci della Strip, il traffico degli elicotteri che come moscerini si alzano in volo ogni istante, le luci del traffico in lontananza rende l'idea del caos che governa i ritmi di questa città, ma è il silenzio quello che rende il tutto così strano!
Oramai sono all'ultima notte di "libertà" prima di tuffarmi domani sera sul morbido di un letto, sono a Las Vegas e c'è un posto qua vicino che mi piacerebbe visitare prima di andar via; ho sonno e sono cotto dalla giornata tra escursioni e guida sotto al sole, ma prendo la strada verso est, la Northshore Road (167) e tra un occhio che vuole chiudersi e l'altro che scruta nel buio il nulla che mi circonda arrivo alla Echo Bay, la mia ultima notte è segnata da un vento che quasi mi tira giù: niente viste sul Lake Mead, niente stelle a salutarmi, solo un grande parcheggio ed un paio di barconi sul rimorchio a farmi da contorno e così, tra l'ultima birra della giornata e se non ricordo male una vaschetta di melone ed ananas, mi godo l'ultimo addormentarmi tra le braccia del bisonte bianco...