9 / 10 luglio: back to home !
Scrivere la conclusione di un diario di viaggio è la parte che mi riesce sempre più lenta, è un po' come buttarlo definitivamente nel "finito" e
Per questa la giornata (doppia giornata in realtà) la accompagnerò con la musica che più di tutte mi ha accompagnato in questo viaggio (Blizzard of Ozz non ho idea di quante volte sia girato in queste 3 settimane scarse...) e da "un'immagine al giorno", scegliendo quella che più mi sta portando alla mente un sorriso!
Il volo intercontinentale è andato alla grande: sedili in fondo, nessuno dietro e nemmeno affianco, si prospettava un viaggio quantomeno comodo ed dopo la cena e la "buonanotte" a coca e whiskey (thank you British Airways) la mattina arriva in fretta intanto che - con tutta la calma del mondo - scrivo le ultime pagine del "diario di bordo", leggendo qua e la pagine già scritte e riportando alla memoria istanti che rivivo con il sorriso!
Per questa la giornata (doppia giornata in realtà) la accompagnerò con la musica che più di tutte mi ha accompagnato in questo viaggio (Blizzard of Ozz non ho idea di quante volte sia girato in queste 3 settimane scarse...) e da "un'immagine al giorno", scegliendo quella che più mi sta portando alla mente un sorriso!
Il volo intercontinentale è andato alla grande: sedili in fondo, nessuno dietro e nemmeno affianco, si prospettava un viaggio quantomeno comodo ed dopo la cena e la "buonanotte" a coca e whiskey (thank you British Airways) la mattina arriva in fretta intanto che - con tutta la calma del mondo - scrivo le ultime pagine del "diario di bordo", leggendo qua e la pagine già scritte e riportando alla memoria istanti che rivivo con il sorriso!
Mentre il buio scorre fuori dal finestrino ripenso alle notti passate sotto lo stesso cielo che adesso mi circonda, la sabbia sotto ai piedi e la desolazione, il silenzio assoluto, nessuna luce all'orizzonte se non quella del sole che cade da una parte e della luna che si rialza dall'altra come due amanti separati dalla nascita...
secoli e secoli di costante opera della natura, l'erosione che disegna il mondo con la pazienza di un esperto scultore che da forma e vita alla materia e che ci fa stare a bocca aperta mentre la guardiamo: inventiamo tante cose strane con la fantasia e la natura spesso e volentieri ci ha già pensato!
L'aereo vola silenzioso, le luci che si vedono in basso disegnano i contorni del terreno: città e colline, deserto e laghi e così scorrendo le pagine dell'avventura appena vissuta ecco che torna l'oceano, la costa californiana che tanto ho aspettato e che "adesso" mi sembra tanto remota nel passato...
L'acqua fredda dell'oceano, le tavole dei surfisti che ammassano le coste, i gabbiani...
L'acqua fredda dell'oceano, le tavole dei surfisti che ammassano le coste, i gabbiani...
I gabbiani, già... ho tanto pensato a come sarebbe stata la giornata passata sull'isola di Anacapa fin da quando ho deciso che ci sarei andato: un'isola mezza deserta con pochi turisti, una manciata scarsa di personale del National Park Service e niente altro che una colonia di Cormorani, una di Pellicani e la più vasta popolazione al naturale di gabbiani della costa!
Un continuo strillare di adulti alla ricerca dei piccoli, di piccoli alla ricerca dei grandi e via dicendo, circa 10mila pennuti a dominare un paradiso naturale di bellezza unica!
Un continuo strillare di adulti alla ricerca dei piccoli, di piccoli alla ricerca dei grandi e via dicendo, circa 10mila pennuti a dominare un paradiso naturale di bellezza unica!
La costa della California, una delle migliori viste costiere che esiste con la sua fantastica Pacific Coast Highway 1: un tratto di strada panoramico che offre diverse perle, dalle colonie di leoni marini padroni di Sam Simeon alle enormi balene che poche miglia più in la affollano le profondità dell'oceano, tra scogliere a picco e soffici spiagge, tra cascate e formazioni rocciose, tra il tenere i piedi a mollo e guardare il tutto dalla cima di una montagna...
tutti posti che nel passaggio da immagine impressa in memoria (grazie al monitor di un pc) ad immagine stampata nel cuore (grazie al rumore delle onde, al profumo del mare, al calore del sole di giorno, al fresco vento della notte ed al fatto stesso che adesso finalmente le sto vedendo con i miei stessi occhi) assumono una dimensione completamente diversa!
L'oceano passa, sia nei ricordi che nella realtà: il volo fino a Londra è filato liscissimo e con ben tre ore (leggete bene: " TRE ORE ") di scalo per fare un cambio di Gate vado più che tranquillo e continuo a guatarmi i miei ricordi: il volo per Malpensa lo trovo e mi piazzo davanti al check-in con un anticipo più che largo; così è il momento del ritorno nell'entroterra, il Pinnacles National Park è stata una pausa più che piacevole, peccato che ho avuto il tempo tirato ed io me la sono presa oltremodo comoda, ma il ricordo più divertente è stato l'intyrattenimento con un procione che mi guardava comodamente appollaiato sul mio sedile mentre io mettevo a posto la macchina: non pensate che mandare via un orsetto lavatore con le buone maniere sia un compito facile e veloce, per fortuna che io non avevo alcun tipo di fretta!
L'attesa non è neanche troppo lunga, gli aerei davanti alle vetrate vanno e vengono ed io li guardo con occhio esperto, ghignando quando vedo qualcuno con l'aria del primo volo e divertito, con in mano il mio quaderno che leggo o scrivo e così posso rivivere una delle sensazioni più strane di tutto il viaggio: il rumore di un fiume...
A parte i primi giorni di deserto dove di acqua ne ho vista giusto giusto nei rubinetti dei Visitor Center (e neanche in tutti se devo essere onesto), ho passato giorni ad un passo dall'acqua, circondato dall'immenso blu e seguendone i contorni in una delle lingue d'asfalto più caratteristiche del continente (se non non del pianeta intero), ma non ricordo da quanto tempo non sentivo il rumore di un fiume che, con salti e cascatelle, rimbomba nella valle; ed è così che ho voluto festeggiare l'evento mettendo la macchina al bordo della strada e scendendo lungo il pendio per andare a perdermi in questa ritrovata sensazione: l'acqua che scorre, la vita che avanza...
Ed oggi, per di più, siamo bene o male alla metà dell'avventura e calcolando il fuso orario questa sera, in collegamento con l'orario di casa, mi tocca a diventare maggiorenne per la seconda volta!
A parte i primi giorni di deserto dove di acqua ne ho vista giusto giusto nei rubinetti dei Visitor Center (e neanche in tutti se devo essere onesto), ho passato giorni ad un passo dall'acqua, circondato dall'immenso blu e seguendone i contorni in una delle lingue d'asfalto più caratteristiche del continente (se non non del pianeta intero), ma non ricordo da quanto tempo non sentivo il rumore di un fiume che, con salti e cascatelle, rimbomba nella valle; ed è così che ho voluto festeggiare l'evento mettendo la macchina al bordo della strada e scendendo lungo il pendio per andare a perdermi in questa ritrovata sensazione: l'acqua che scorre, la vita che avanza...
Ed oggi, per di più, siamo bene o male alla metà dell'avventura e calcolando il fuso orario questa sera, in collegamento con l'orario di casa, mi tocca a diventare maggiorenne per la seconda volta!
Il ricordo della giornata appena trascorsa è forte, bighellonando tra le enormi sequoie del parco (Sequoia National Park per l'appunto) mi imbatto nel gruppetto che mi ospiterà a cena per la serata, un gran bel ricordo ed una bella cena a suon di pesce e cucina "casalinga" che si va ad unire, il giorno seguente, all'arrivo alla parte "clou" del viaggio: Yosemite National Park!
Ora, se tutto fosse andato secondo i programmi, passate le " TRE ORE " dovrei essere bellamente seduto sull'aereo che da Londra sorvola la Manica, la Francia, le Alpi ed infine atterra a Milano... ma la "grande esperienza" (alla faccia dei novellini di cui sopra) porta a fare delle fessate ed è così che una volta all'imbarco lo steward mi guarda e mi dice - con una gentilezza degna di riguardo - che quello è il volo sbagliato, il mio volo è nella porta affianco ed è partito da 10 minuti!
Dunque: è sabato sera e sono rimasto a piedi a Londra (in aereoporto), non posso più prendere il volo in partenza perchè è pieno (così come era pieno quello che ho perso) ed era l'ultimo della giornata, ottimo!
Senza alcun costo aggiuntivo mi prenotano un posto sul primo volo della mattina seguente ed al box della British Airways faccio conoscenza con altri due ragazzi (un tedesco ed un indonesiano) vittime di incidenti tipo il mio, così passiamo un po' di tempo assieme fino a che loro vengono dirottati verso un albergo esterno, io ho deciso di non uscire dall'aereoporto quindi mi accomodo verso il Terminal 3 che è l'unico ad avere negozi aperti fino ad un orario più tardo e così ho ancora il tempo per raccontare un po' del viaggio senza dover direttamente passare alla conclusione!
Dicevamo? Lo Yosemite, ecco cosa dicevamo!
Icona che è stata il motivo primario per il quale ho optato per la California (sebbene il progetto iniziale era tutt'altro) e che ha pienamente soddisfatto le mie aspettative...
Dunque: è sabato sera e sono rimasto a piedi a Londra (in aereoporto), non posso più prendere il volo in partenza perchè è pieno (così come era pieno quello che ho perso) ed era l'ultimo della giornata, ottimo!
Senza alcun costo aggiuntivo mi prenotano un posto sul primo volo della mattina seguente ed al box della British Airways faccio conoscenza con altri due ragazzi (un tedesco ed un indonesiano) vittime di incidenti tipo il mio, così passiamo un po' di tempo assieme fino a che loro vengono dirottati verso un albergo esterno, io ho deciso di non uscire dall'aereoporto quindi mi accomodo verso il Terminal 3 che è l'unico ad avere negozi aperti fino ad un orario più tardo e così ho ancora il tempo per raccontare un po' del viaggio senza dover direttamente passare alla conclusione!
Dicevamo? Lo Yosemite, ecco cosa dicevamo!
Icona che è stata il motivo primario per il quale ho optato per la California (sebbene il progetto iniziale era tutt'altro) e che ha pienamente soddisfatto le mie aspettative...
con la fortuna di aver trovato un meteo sempre grandioso e le condizioni ottimali per potermi permettere qualche "chicca", come ad esempio sentirmi un piccolo Ansel Adams al Mirror Lake che a volta a questo punto dell'anno è già poco più che una pozanghera...
e la fortuna ancora più grande che questo sia un parco enorme, in grado di regalare istanti bellissimi anche senza che i protagonisti siano gli emblemi più noti!
Intanto, salutati i miei nuovi "amici" al Terminal 5 di Londra Heathrow, mi muovo verso il Terminal 3: una navetta, un tapis roulant chilometrico, un paio di rampe di scale, un cortile con giardino, insomma investo già un bel po' di tempo solo per arrivarci ma tanto ne ho di tempo da perdere (e qui la parola "perdere" mi fa proprio venir da ridere) mentre siamo sempre in meno persone ad animare i corridoi ed i locali e sempre di più sono quelli che riposano, chi su una sedia, chi sulla panchina, chi più comodo per terra...
Scemo io che mi son fatto rubare tutte le postazioni "ricarica batteria" oserei dire!
Intanto, salutati i miei nuovi "amici" al Terminal 5 di Londra Heathrow, mi muovo verso il Terminal 3: una navetta, un tapis roulant chilometrico, un paio di rampe di scale, un cortile con giardino, insomma investo già un bel po' di tempo solo per arrivarci ma tanto ne ho di tempo da perdere (e qui la parola "perdere" mi fa proprio venir da ridere) mentre siamo sempre in meno persone ad animare i corridoi ed i locali e sempre di più sono quelli che riposano, chi su una sedia, chi sulla panchina, chi più comodo per terra...
Scemo io che mi son fatto rubare tutte le postazioni "ricarica batteria" oserei dire!
Così mentre mi appresto a passar la notte in aereoporto, una volta tornato al giusto settore dell'aereoporto, passano nella mente le ultime giornate del viaggio che, per assurdo, mi hanno regalato una fetta di mondo che si potrebbe dire "di un altro pianeta" con momenti notturni che oserei dire unici!
Dai paesaggi alieni del Mono Lake a quelli dei Trona Pinnacles, facendo amicizia con diverse persone che sono state e resteranno per sempre delle sagome oscure compagne di notti mezze insonni, perfetti estranei che in comune hanno il solo fatto di essere lì, nel pieno della notte, a miglia e miglia di distanza dal primo "qualcosa" a guardare a bocca aperta verso l'alto!
Dai paesaggi alieni del Mono Lake a quelli dei Trona Pinnacles, facendo amicizia con diverse persone che sono state e resteranno per sempre delle sagome oscure compagne di notti mezze insonni, perfetti estranei che in comune hanno il solo fatto di essere lì, nel pieno della notte, a miglia e miglia di distanza dal primo "qualcosa" a guardare a bocca aperta verso l'alto!
Nonostante io tenda sempre a lasciar fuori le città nei miei giri, continuo sempre a darmi un appuntamento fisso che è il 4 luglio - la loro festa dell'indipendenza - in cui la città prende il suo posto da protagonista e quest'anno è toccato a Barstow regalarmi una serata a sguardo in su con il suo spettacolo pirotecnico, un balletto di luci e colori fantastico...
Così, la domenica mattina, seguendo il docide giusto, controllando e ricontrollando più volte, incrocio di nuovo gli amici della sera prima e mi imbarco verso casa.
Così, la domenica mattina, seguendo il docide giusto, controllando e ricontrollando più volte, incrocio di nuovo gli amici della sera prima e mi imbarco verso casa.
La giornata passata in città ha aperto l'ultima fetta di viaggio, con il programma modificato all'ultimo ho la possibilità di rifare con calma la zona che ai primi giorni mi aveva già lasciato a bocca aperta e, di nuovo nel deserto, come in un sogno, vivo ogni istante oramai con il gusto della "fine" dietro l'angolo...
"fine" che si avvicina sempre di più quando a metà dell'ultima tappa taglio fuori Las Vegas, riuscendo a godermi una vista dalla distanza senza troppo risentire di semafori e file di gente.
La stessa strada segue la parte "reale" di questo capitolo finale: l'aereo giunge a Milano, la città in cui riprendo i bagagli in spalla e ritrovo la macchina (questa volta il "torello grigio" e non più il grande bisonte bianco!)...
e mentre mi appresto ad affrontare l'ultimo pezzo, quello che realmente chiuderà tutto riportandomi tra le quattro mura di casa mia, il pensiero scorre all'ultimo gioiello del viaggio: una giornata nata tra le pareti di roccia rossa del Lake Mead che chiudono geograficamente i confini del Gran Canyon, passata attraverso la follia di forme e colori della Valley of Fire ed il ritorno a Las Vegas per ricordarmi che oltre alla sabbia, al cielo ed alla natura esistono anche il traffico, i condizionatori d'aria, le strisce pedonali e tutto il resto del mondo della vita quotidiana.
Riabbracciare la famiglia dopo un po' di tempo in cui non la senti è uno dei più grandi piaceri così come lo è ricevere il "bentornato" dai miei scodinzolanti compagni di vita (sebbene il maschio tutte le volte si sente in dovere di fare l'offeso quando me ne vado per qualche giorno), soddisfacente è anche poggiare lo zaino a terra sapendo che lo dovrò riaprire con calma e per svuotarlo, ma soprattutto con calma...
Alla fine dei conti il ritorno è a sua volta uno dei momenti che rendono bello il viaggiare, da qui in avanti lo rivivrò ogni volta che guarderò una foto, che sentirò un nome, che vivrò una qualche sensazione particolare; può sembrare brutto chiudere la pagina sapendo che non si tornerà più a scriverci niente...
La favola è finita e, qualunque sia il fine o la morale, ora tocca a pensare alla prossima e ne approfitto, qui, in un angolino, per ringraziare tutti coloro che mi hanno tenuto compagnia prima durante e dopo questo viaggio, a chi mi legge, a chi guarda le mie foto, a chi mi chiede e - come sempre - mi do da solo una pacca sulla spalla.
La favola è finita e, qualunque sia il fine o la morale, ora tocca a pensare alla prossima e ne approfitto, qui, in un angolino, per ringraziare tutti coloro che mi hanno tenuto compagnia prima durante e dopo questo viaggio, a chi mi legge, a chi guarda le mie foto, a chi mi chiede e - come sempre - mi do da solo una pacca sulla spalla.
Max Montella