2 luglio: Yosemite N.P. - Mono Lake
Ennesimo risveglio nel cuore del parco, ennesima passeggiata a striracchiarmi (e a far prendere aria vivibile alla macchina) e poi si ritorna in direzione nord: passa l'area di parcheggio delle cene, passa Tunnel View, passano di nuovo i primi tornanti della Big Oak Flat Road e mentre mi fermo a far provviste e benzina a Crane Flat mentalmente saluto con un minimo di dispiacere il panorama che mi ha accompagnato negli ultimi tre giorni, i cartelli, i paesaggi, i rumori ed i profumi dello Yosemite...
La Tioga Road comunque fin da subito offre il suo bel vedere, Olmsted Point è infatti un bello spiazzo panoramico (superaffollato) da cui parte un sentiero per una terrazza panoramica (deserta), bastano cinque minuti scarsi per godersi la pace della montagna...
La Tioga Road comunque fin da subito offre il suo bel vedere, Olmsted Point è infatti un bello spiazzo panoramico (superaffollato) da cui parte un sentiero per una terrazza panoramica (deserta), bastano cinque minuti scarsi per godersi la pace della montagna...
e mi raccomando, attenzione alla fauna locale!
Subito dopo è il Lake Tenaya a far bella foggia di se' e lo fa anche troppo visto che, a giudicare dalla marea di gente sparsa ovunque sulle rive del lago, è weekend ("bello" tornare ogni tanto nella civiltà), quindi mi limito ad un passaggio veloce fermandomi giusto il minimo indispensabile ed abbastanza in disparte!
La portata del giorno arriva poche miglia dopo, dove il Cathedral Peak troneggia sui Cathedral Lakes ed io scelgo il Lower che offre una vista migliore: tre miglia di salita tra boschi e depositi di nevi che iniziano a sciogliersi (anche se non credo si consumeranno del tutto) e l'ultimo mezzo miglio di piano per arrivare a questo gioiello incastonato nella parte nord del parco; peccato che una lieve brezza non ha aiutato i riflessi, ma il posto resta una favola comunque nonostante le nuvole che di tanto intanto cambiavano aspetto e minacciavano la lavata imminente...
anche qui un sacco di gente bella appollaiata sul belvedere di roccia alla fine del sentiero e la quasi totale calma piatta per fare il giro del lago, ma almeno anche solo per arrivare fin qua ci vuole voglia e fatica!
Armato della mia bella bomboletta di spray antiorso incontro un ranger con cui mi fermo a fare due chiacchiere e mi dice che qui non siamo a Yellowstone e che la posso tenere tranquillamente nascosta nello zaino che qui il problema orsi non è così frequente, per toglierlo inavvertitramente me ne spruzzo una buona dose su una mano e sulla gamba: temevo il bruciore ed i primi santi che si iniziassero ad immolare ma invece devo ammettere che a parte un bel colorito arancione non ho avuto niente da lamentare!
Ritorno sui miei passi, la discesa è anche divertente e sono in tanti che salgono con zaino e tende in spalla, questo fa parte di una rete di sentieri più lunghi che porta dai rifugi più in alto alla valle; il tempo comunque da ancora qualche avviso ma nulla da disturbare la mia camminata e, soprattutto, i cinque minuti di riposo una volta riguadagnata la macchina (ed una birra fresca)!
Qui devo veramente e del tutto salutare Yosemite, mi fermo e con la scusa di strappare qualche altra foto quasi mi dispiace andarmene; ad ogni slargo mi guardo indietro ed un ultimo "paio" di scatti vengono fuori proprio spontanei...
Da qui ad un tiro di schioppo raggiungo Lee Vining dove approfitto dell'ufficio del turismo per farmi dare due consigli sulla visita al lago vicino e poi mi godo in pieno il pub che c'è all'incrocio centrale: l'ordine principale è una birra e poi prendo quello che ha preso un simpatico anzianotto nel tavolo accanto al mio (un sandwich stracolmo di tacchino affumicato e salse abbrustolite, con pioggia di patate fritte), ordino il bis sia da bere che da mangiare (il panozzo era talmente totale, o lo era la mia fame) che me lo son fatto impacchettare da asporto; pago e vado al bagno, passo nella stanza interna adibita a pub e con un'occhiata rapida alla tv leggo "Ger - Ita" in pari ai tempi supplementari, c***o cfi sono gli europei di calcio (penso dentro di me), ma va bene a bersi un'altra birra tanto oramai è buio e tutta sta fretta non ce l'ho!
Tra un paio di birre con il mio vicino di sgabello, diventate poi un paio di Tequile mentre discutevamo del "Brexit" - e di quanto i nritannici e famiglia varia abbian fatto bene a togliersi dalla nostra "unione" - mi sono ricordato della partita che le squadre eran già divise tra vittoriosi e vinti; un saluto generico alla stanza dove oramai conoscevo la stragrande maggioranza dei presenti e via verso il regno del tufo: Mono Lake!
Seguo alla meglio la cartina e dalla strada principale (che si snoda in mezzo al nulla assoluto e in buio totale) prendo la sterrata che va verso il lago, sorpasso quel paio di strade minori ed arrivo a quello che assomiglia ad un parcheggio: bagni pubblici, tavoli con panche, un tabellone con indicazioni e norme e l'inizio di un sentiero: lampada frontale e via, il sentiero è comunque veramente corto e dopo poco davanti a me iniziano a prendere vita il rumore dell'acqua, le luci di altri fotografi in lontananza e queste colonne di tufo che spuntano dal nulla, silhouettes di un altro mondo nel buio della notte californiana.
Tra un paio di birre con il mio vicino di sgabello, diventate poi un paio di Tequile mentre discutevamo del "Brexit" - e di quanto i nritannici e famiglia varia abbian fatto bene a togliersi dalla nostra "unione" - mi sono ricordato della partita che le squadre eran già divise tra vittoriosi e vinti; un saluto generico alla stanza dove oramai conoscevo la stragrande maggioranza dei presenti e via verso il regno del tufo: Mono Lake!
Seguo alla meglio la cartina e dalla strada principale (che si snoda in mezzo al nulla assoluto e in buio totale) prendo la sterrata che va verso il lago, sorpasso quel paio di strade minori ed arrivo a quello che assomiglia ad un parcheggio: bagni pubblici, tavoli con panche, un tabellone con indicazioni e norme e l'inizio di un sentiero: lampada frontale e via, il sentiero è comunque veramente corto e dopo poco davanti a me iniziano a prendere vita il rumore dell'acqua, le luci di altri fotografi in lontananza e queste colonne di tufo che spuntano dal nulla, silhouettes di un altro mondo nel buio della notte californiana.
Esendo arrivato in pieno buio e non avendo bene idea di come si snodi il sentiero tra queste fermazioni, per evitare di finire a mollo nel lago cambio luogo più volte ma senza spingermi troppo lontano e dopo un bel po' di tempo, quando tutte le luci e le voci in lontananza son passate da un po', un'ultimo collega che illumina dietro me di rosso mi si avvicina, scambiamo quattro chiacchiere tra una birra ed un sigaro finchè assieme non prendiamo la strada del parcheggio, ognuno con destinazione la propria auto per andare a farsi una bella russata sotto a questo cielo spettacolare!