23 giugno: Joshua Tree N.P. - Oxnard
Alle solite 5 del mattino torno a guardar fuori dal portellone, il fresco che entra dalla machcina aperta è una gran cosa, ma anche quello che vedo non è malaccio...
L'idea iniziale mi vedeva oggi diretto verso sud alla volta di Borrego per qualche canyon strampalato, ma tra il caldo cocente che prevedevano ieri (punte attorno ai 50-55°), l'essere tornato a nord del Joshua Tree invece che scendere verso sud ed un piccolo problemino al frigo che - bucato - mi ha lavato mezza macchina... beh comunque oggi il primo "stravolgimento" dell'itinerario, ma solo per quanto riguarda la strada da fare perchè la meta di giornata resta la stessa e non può cambiare.
Il WalMart di TwentyNine Palms è aperto 24/7 e quindi reindirizzo la macchina verso nord, prima tappa è la "cottà fantasma" di Pioneertown, che più che città fantasma è una stradina della città normale resa la classica sosta da foto nel bel mezzo del nulla (anche le case della città "vera" sono state costruite in stile vecchio west).
Il WalMart di TwentyNine Palms è aperto 24/7 e quindi reindirizzo la macchina verso nord, prima tappa è la "cottà fantasma" di Pioneertown, che più che città fantasma è una stradina della città normale resa la classica sosta da foto nel bel mezzo del nulla (anche le case della città "vera" sono state costruite in stile vecchio west).
Il posto è molto piccolo e si gira tranquillamente in mezz'oretta al massimo; le ruote riprendono a mangiare asfalto verso nord e qui in mezzo alla strada davanti a me vedo all'ultimo istante un bel serpentaccio rosso che non riesco ad evitare, quasi inchioso appena lo sorpasso e dall ospecchietto vedo la sagoma ferma del vermone in mezzo alla strada: mezzo incazzato torno indietro e sto fetente invece era vivo e vegeto, son riuscito a non prenderlo sotto e quindi alzo il volume della radio, rifaccio manovra e riprendo la mia strada senza animali sulla coscenza!
La prossima tappa è realmente una trappola da turisti, una trappola da 8 dollari a testa, ma vale la pena fare un salto a vederla se si è da quelle parti, è divertente per i bambini soprattutto con il trenino e la visita alla miniera (o quello che è), io mi concedo la visita "standard" e "veloce" che ne ho già quasi basta di essere circondato da gente (asiatici maleducati su tutti)...
Timbrato il cartellino su Calico Ghost Town, c'è una ventina di minuti scarsi per arrivare al Rainbow Basin, seguendo una stradina secondaria indicatami dall'ufficio informazioni della città fantasma: c'è un bel pezzetto di sterrato (facile, ma è anche facile dichiarare semplice uno sterrato con quel toro che ho sotto al sedere) ed innanzitutto si torna ad essere soli, quindi nel bel mezzo del deserto si fa strada pian pianino una massicciata di pietre colorate in lontananza...
La visita al "parco" è facile, non ci sono percorsi a piedi e si segue la strada sterrata che con tornanti in mezzo alle gole e tratti panoramici mostra la bellezza mozzafiato del nula assoluto, quando la natura si mette in testa di fare una cosa la fa e basta e qui i vari strati sedimentari che formano la terra son stati presi, accartocciati, stravolti, mescolati l'uno con l'altro in un'opera degna del migliore degli artisti...
il percorso si snoda a ferro di cavallo e riporta bene o male nei pressi dell'ingresso, il sole è caldo ed i colori quasi friggono; mi dispiace aver terminato il giro e mi fermo per dare ancora qualche sguardo prima di riprendere il cammino...
e quindi nuovamente in direzione Barstow e via verso ovest su quella lunga e trafficata lingua d'asfalto che mi porta all'oceano!
Il traffico è la variante principale, non ne ero più abituato e fare certi tratti di strada tra colonne di auto dappertutto non è il top, ma chi se ne frega il pomeriggio è ancora vivo e mentre le sagome dei grattacieli di Los Angeles sfilano via dietro a magazzini e capannoni dell'Interstatale, passo sotto un tunnel e tutto cambia: via la città ed il paesaggio di cemento e ferraglia e benvenuta costa...
Il traffico è la variante principale, non ne ero più abituato e fare certi tratti di strada tra colonne di auto dappertutto non è il top, ma chi se ne frega il pomeriggio è ancora vivo e mentre le sagome dei grattacieli di Los Angeles sfilano via dietro a magazzini e capannoni dell'Interstatale, passo sotto un tunnel e tutto cambia: via la città ed il paesaggio di cemento e ferraglia e benvenuta costa...
non posso dire che il traffico sia diminuito, anzi, ma almeno adesso la vista è migliore tra donzelle in costume, gente che fa surf, macchine strane e rumorose e gente varia!
La prima destinazione sulla costa è il Leo Carrillo State Park, una bella spiaggia con una parte rocciosa in cui avrei voluto fare le notturne, ma il meteo decide che non è cosa e inizia a soffiare, ma farsi il bagno vestiti nell'oceano (il tutto per far foto eh) è sempre cosa buona e giusta!
La prima destinazione sulla costa è il Leo Carrillo State Park, una bella spiaggia con una parte rocciosa in cui avrei voluto fare le notturne, ma il meteo decide che non è cosa e inizia a soffiare, ma farsi il bagno vestiti nell'oceano (il tutto per far foto eh) è sempre cosa buona e giusta!
Per questa sera ho un motel prenotato ad Oxnard, cittadina fuori dall'area di Malibu, domani c'è una barca che mi aspetta e devo approfittare di doccia, elettricità ed un piano per smistare i vestiti da portare via e quelli da lasciare in macchina, tenda e sacco a pelo da portare appresso, mangiare e bere, insomma, devo portarmi dietro tutto quello che potrebbe servirmi a stare su un'isola quasi deserta su cui non c'è neanche l'acqua per lavarsi...
Comunque, se riuscirò ad andarci è faccenda del giorno a venire, per oggi mi accontento degli ultimi scatti sull'oceano e poi in mezzo al grigio dei nuvoloni ed a qualche goccia di pioggia prendo la strada del motel, buonanotte!
Comunque, se riuscirò ad andarci è faccenda del giorno a venire, per oggi mi accontento degli ultimi scatti sull'oceano e poi in mezzo al grigio dei nuvoloni ed a qualche goccia di pioggia prendo la strada del motel, buonanotte!