20 giugno: Milano MXP - Las Vegas LAS
Con "All aboard!" inizia la colonna sonora di questo racconto e così inizia anche il viaggio: zaino fatto, zaino fotografico chiuso e poco altro tutto equipaggiato, un caldo lunedì mattina di giugno si monta in macchina e via, senza contare il fuso orario partirò alle 11.20 circa ed atterrerò alle 19.15, in fin dei conti è solo "mezza giornata" e quest'oggi vedrò la colazione tra le risaie del vercellese e la cena nel deserto del Nevada, tra quelle mille lucine che han fatto diventar famosa Las Vegas...
Non ho intenzione di mettermi a scartabellare anche le foto del telefono fin da subito, quindi anche per questa giornata vi accontenterete di qualche foto presa a random tra quelle che mi han fatto venire ricordi alla mente; comunque sia, dicevamo che siamo in partenza, quindi festeggiamo!
Non ho intenzione di mettermi a scartabellare anche le foto del telefono fin da subito, quindi anche per questa giornata vi accontenterete di qualche foto presa a random tra quelle che mi han fatto venire ricordi alla mente; comunque sia, dicevamo che siamo in partenza, quindi festeggiamo!
Nessun problema nel viaggio, posti presi buoni (sempre in fondo all'aereo, corridoio centrale con lato corridoio) ed immigrazione più che veloce, solo alla fine mi chiamano le guardie nello stanzino per controllare i bagagli (bella roba dopo circa 16 ore di aereoporti) ma tutto procede senza intoppi tranne due asiatici davanti a me che non conoscono l'inglese, ma a me fan solo perdere tempo svuotandomi mezzo zaino...
Il bello di viaggiare con niente appresso è che poi si fa in fretta a rimettere tutto a posto!
Il primo passo è compiuto, sono atterrato e sbarcato, ora andiamo a prendere la compagna di viaggio che gentilmente mi attende; alla National quest'anno mi fanno fare tutto dal terminale elettronico in autonomia quindi niente da lamentarmi (per coloro che hanno approfittato delle offertone a prezzi stracciati non fatevi problemi, zero problemi nemmeno questa volta per me!), quindi vado all'esterno per vedere la bella ed il ragazzo mi indica una vettura lontana (esattamente nel parco auto della Alamo) dicendomi "è l'unica che c'è ed è la tua, buon viaggio"...
Il bello di viaggiare con niente appresso è che poi si fa in fretta a rimettere tutto a posto!
Il primo passo è compiuto, sono atterrato e sbarcato, ora andiamo a prendere la compagna di viaggio che gentilmente mi attende; alla National quest'anno mi fanno fare tutto dal terminale elettronico in autonomia quindi niente da lamentarmi (per coloro che hanno approfittato delle offertone a prezzi stracciati non fatevi problemi, zero problemi nemmeno questa volta per me!), quindi vado all'esterno per vedere la bella ed il ragazzo mi indica una vettura lontana (esattamente nel parco auto della Alamo) dicendomi "è l'unica che c'è ed è la tua, buon viaggio"...
Non mi piace non avere scelta, ma più mi avvicino e più me la guardo: Ford Expedition 3.5L V6 con 1441 miglia all'attivo quando ho aperto la portiera: ruggisce e schizza che è un piacere ed un bel giro sulla Strip prima di andare a prendere la stanza è d'obbligo anche perchè oramai è buio e Sin City si mostra in tutto il suo splendore di luci e pubblicità e gente dappertutto!
Il motel (Super 8 @ Ellis Island) è dietro al Bally's in una stradina parallela alla Strip, con 5 minuti a piedi si raggiunge la Strip ed è il classico motel da città, niente Casino e Slot Machines, niente baraonda e labirinti per capire dove si deve andare, ma un semplice banco con la macchinetta delle bibite affianco: perfetto!
Il primo giro per Las Vegas non può mancare e faccio quel tratto di Strip che va dall'MGM al Bellagio, tappa prefissata l'Harley Davidson BBQ Cafè dove mi piace mangiare, i fetenti però han già chiuso e quindi trovo rifugio lì accanto al Twin Peaks Restaurant dove oltre a gustarmi della buona birra fresca (e finalmente, non l'avevo ancora nominata...) ed un ottimo Philly Steak Sandwich, accompagnato da cameriere vestite quanto basta (dio bono quella che serve me è già in dolce attesa, che mondo infausto) inizio a pregustare morso dopo morso quello che sarà da domani in avanti...
Il motel (Super 8 @ Ellis Island) è dietro al Bally's in una stradina parallela alla Strip, con 5 minuti a piedi si raggiunge la Strip ed è il classico motel da città, niente Casino e Slot Machines, niente baraonda e labirinti per capire dove si deve andare, ma un semplice banco con la macchinetta delle bibite affianco: perfetto!
Il primo giro per Las Vegas non può mancare e faccio quel tratto di Strip che va dall'MGM al Bellagio, tappa prefissata l'Harley Davidson BBQ Cafè dove mi piace mangiare, i fetenti però han già chiuso e quindi trovo rifugio lì accanto al Twin Peaks Restaurant dove oltre a gustarmi della buona birra fresca (e finalmente, non l'avevo ancora nominata...) ed un ottimo Philly Steak Sandwich, accompagnato da cameriere vestite quanto basta (dio bono quella che serve me è già in dolce attesa, che mondo infausto) inizio a pregustare morso dopo morso quello che sarà da domani in avanti...
Chi viaggia in un modo e chi nell'altro, ho poche aspettative da questo viaggio, soprattutto perchè non ho approfondito più di tanto determinate zone che andrò a visitare e delle quali vado quasi a scatola chiusa (a dire il vero la paggio parte dello studio l'ho fatto per zone che poi non ho potuto affrontare)...
Ma è da qualche giorno oramai che sono carico, gli ultimi giorni prima della partenza li ho vissuti meno euforicamente rispetto agli altri viaggi, ma adesso è sempre la solita storia: piedi a terra sul continente americano e fremo affinchè passino le poche ore che mi separano dal vero e proprio OnTheRoad e dalle prime polveri che andrò a sollevare sotto le ruote del bolide cui tirerò il collo anche questa volta...
E così mentre da una parte il giallo della Tour Eiffel richiama quella poca attenzione che scappa dai giochi d'acqua del Bellagio faccio mente locale di quel che sarà: si parte in direzione sud per il deserto...
si procede verso ovest, dove il Far West finisce in favore dell'oceano e del grande blu...
quindi si rientrerà nell'entroterra girando attorno a quella meraviglia che, sotto il nome di Sierra, abbraccia le più famose zone montuose della California centrale...
per poi tornare alla fine in zone aride, il rinnovato deserto, per unire inizio e fine in un circolo che apre e chiude l'esperienza...
ma la giornata è passata ed ora non ci resta che aspettare il domani (o meglio quelle 2-3 ore che mi separano al "domani mattina") e gustarmi il lusso di un letto e di una doccia intanto che questa prima pagina può considerarsi conclusa...